Introduzione: Se Dio è venuto a capovolgere le
gerarchie e le priorità dell’uomo, la Chiesa è se stessa solo se sta dalla parte
dei poveri e ne condivide le sofferenze. Scandalizza sia quando si disinteressa
di loro mentre rende onori ai potenti in cambio di sovvenzioni e privilegi
fiscali sia quando organizza servizi assistenziali dall'alto e dal di fuori. Il
paternalismo rende il cibo molto amaro. Il grande dramma della chiesa è che si
crede nel giusto imitando le tecniche di sopravvivenza proprie delle classi
agiate. Ha introiettato la sua sottocultura e la sua antievangelica visione
antropologica. Con i poveri sembra trovarsi in imbarazzo. Si infastidisce più
per le loro pretese che per la corruzione di un amministratore pubblico. Non si
fa problemi a stringere la mano di dittatori o guerrafondai democratici, mentre
evita quella dei senzanome che si
trovano appena fuori dalla porta. Accetta doni e riconoscimenti da imprenditori senza scrupoli mentre si tiene ben lontano dalle proteste di licenziati e
precari. La vediamo continuamente protesa in uno sforzo di compatibilità con il
potere nonostante la sua devastante perfidia sociale. Preferisce l’accordo con
i potenti al sostegno delle rivendicazioni dei poveri. Continua ad attribuire all'esterno la colpa
della perdita di credibilità non accorgendosi che il problema sta nella imbarazzante
contraddizione della sua vocazione. Siamo costretti a cercare testimoni
credibili e facciamo fatica a trovarli. È un duro lavoro perché occorre far
riemergere dalla polvere e dal pregiudizio i loro testi e poter così riascoltare
la loro voce profetica spesso zittita a suo tempo dalla gerarchia. E torniamo così
a respirare. Altre volte capita invece che a distanza di anni o secoli, la
Chiesa si riappropri di un messaggio che aveva prima ostacolato. Di solito succede quando non può più incidere nella realtà oltre la sala convegni dove viene
celebrata la tardiva e inutile riabilitazione.
Testo di Papa Francesco:
"E vi chiedo scusa se vi posso
aver qualche volta offeso con le mie parole o per non aver detto le cose che
avrei dovuto dire. Vi chiedo perdono a nome dei cristiani che non leggono il
Vangelo trovando la povertà al centro. Vi chiedo perdono per tutte le volte che
noi cristiani davanti a una persona povera o a una situazione di povertà
guardiamo dall'altra parte. Scusate. Il vostro perdono per uomini e donne di
Chiesa che non vogliono guardarvi o non
hanno voluto guardarvi, è acqua benedetta per noi; è pulizia per noi; è aiutarci a tornare a
credere che al cuore del Vangelo c’è la povertà come grande messaggio, e che
noi – i cattolici, i cristiani, tutti – dobbiamo formare una Chiesa povera per
i poveri; e che ogni uomo e donna di qualsiasi religione deve vedere in ogni
povero il messaggio di Dio che si avvicina e si fa povero per accompagnarci
nella vita".